Lui, di pulire e stirare, non se ne occupa. Se c’è disordine o monnezza che si accumula, manco li vede. Scosta le pigne di giornali e si schiaffa comodo sul divano. E se vede che ti affanni, ti dà della fissata.
In casa nascono i litigi più feroci. C’è sempre uno dei due che si sente autorizzato a non far nulla o che si sente schiavo e sommerso dalla mole di impegni. E tutto diventa: “ma cosa credi?”, “per chi mi hai scambiato?”, “io ho fatto, tu non hai fatto”. Come uscirne? In un momento di calma e lucidità, armatevi di santa pazienza e spiegate all’altro che avete bisogno di aiuto. Mettetevi poi a tavolino e stabilite chi fa cosa e con quale scadenza, anche in base a ciò che uno sa fare meglio o preferisce.
Figli
Lui te li molla, non c’è mai, non se ne occupa. Li lascia ore davanti alla PlayStation e li nutre a quattro salti in padella e patatine McDonald’s. Tu vuoi che ti aiuti a mettere dei “paletti”; lui fa il genitore “democratico” e li vizia. Tu li consoli se a scuola hanno un periodo no; lui assume un atteggiamento rigido e severo e li rimprovera duramente.
I padri assenti spesso si limitano ad accontentare i figli con regali e vizi, per colmare le loro lacune, e si ricordano di essere severi quando magari il figlio non va bene a scuola.
Cinema, libri, ecc.
È scontro totale. Lui vuole vedere solo film d’azione. Teatro e balletto non se ne parla. Libri: legge soltanto l’ultimo di Bruno Vespa.
Qui a sbagliare sono quasi sempre le donne. “Non si può pensare di poter condividere sempre tutto con il proprio uomo. Anzi, alcuni spazi di autonomia e di libertà vanno lasciati per riuscire a conservare la propria individualità” dice la psicologa Nardulli. Essere diversi deve anche essere fonte di arricchimento della coppia, non solo fonte di litigio: “L’importante è avere gli stessi valori e conciliare gli obiettivi e i progetti di vita più importanti (l’acquisto di una casa, il voler costruire una famiglia…), poi se uno non ama il teatro o il balletto, pazienza. Ci sono da considerare e da accettare ovvie differenze di ‘genere’. E poi ogni tanto separarsi e coltivare ciascuno i propri reali interessi è utile: “Accresce la complicità su altri aspetti su cui invece c’è una condivisione”.
Ricorrenze sacre
Lui non se le ricorda. Né il tuo compleanno, né il vostro anniversario…Niente. Devi ricordargli tu anche quelle dei suoi.
Per alcune persone celebrare una ricorrenza è qualcosa di veramente importante. Se il partner ci tiene, per evitare assurdi litigi, basta prendere qualche piccolo accorgimento: “Oggi è davvero difficile dimenticare, visto che tutti possediamo telefoni cellulari in cui è possibile inserire la sveglia per le ricorrenze”. Secondo la psicologa Nardulli, però, se proprio capita, non bisogna neppure farne un dramma: “Se è solo una dimenticanza, bisogna chiudere un occhio. Quando c’è una reale assenza di interessi ci sono mille altri segnali che ci parlano chiaro”.
Soldi
Il mutuo sale. Lui fa spese azzardate: tipo televisore al plasma, palmare, Pc, Suv, anche a rate. E tu recrimini ogni giorno la sua inadeguatezza economica.
Chi spende di più? “A spendere tanto sono entrambi, anche se in modo diverso. L’uomo tende a spendere per cose più legate alla sua persona, ai suoi interessi e al suo lavoro, mentre la donna tende a spendere di più per la famiglia, spesso in accessori per la casa o in abbigliamento (per lei, ma anche per il resto della famiglia)” dice la psicologa Nardulli. Litigare e rinfacciarsi ogni spesa fatta non è però la strada giusta per cercare di pianificare una gestione più controllata, razionale, condivisa dei soldi: “Se l’oggetto che si vuole acquistare non incide più tanto sul bilancio familiare, è utile ogni tanto chiudere un occhio e concederlo (e poi concedercelo a nostra volta). Serve per non far sentire l’altro deprivato di alcune libertà”.
Gelosia
Lui si volta a guardare le altre, fa il galante con le colleghe, smanetta troppo con il cellulare…
La gelosia “da sospetto” è in vetta alle classifiche dei litigi. E il cellulare è l’elemento principale delle rotture. “Basta un sms ‘dubbio’ per far scoppiare il finimondo” dice la psicologa Nardulli. Il consiglio? “Non farsi prendere dall’ira, ma cercare di dare un’interpretazione il più equilibrata e razionale possibile del testo. Leggere un messaggio svincolandolo dal contesto in cui è stato scritto può portare a fraintendimenti. Chiedete quindi sempre perché è stata scritta quella frase, se era solo uno sfogo o se la si pensa davvero”. L’importante è avere anche un minimo di fiducia nell’altro e non trasformarsi in super detective: “Un po’ di vigilanza certo non guasta mai, ma la nostra società ci porta ad avere mille contatti per cui è importante sviluppare sicurezza in se stessi per non diventare paranoici. Pericolosa è anche la gelosia “da possesso”, che implica il voler l’altro tutto solo per sé (neppure gli amici sono ammessi). “Porta alla claustrofobia e distrugge il rapporto. Uno dei due si sente oppresso e non riesce più a vivere tranquillo” dice la Nardulli. “Il rischio è che l’altra persona si stufi e voglia rompere definitivamente”.
Vacanze
Tu vuoi andare in un villaggio turistico sul mare, con amici e bambini, per avere una gestione tranquilla dei figli e un minimo di comodità. Lui vuole una vacanza d’avventura in tenda oppure in solitaria per fare il sultano: solo cenette e sesso.
Una buona notizia c’è: in “vacanza” la coppia italiana è la meno litigiosa d’Europa (quelli che litigano di più sono i francesi). Stando infatti all’ultimo sondaggio del portale europeo Trivago.it, il 45% dei votanti italiani ha affermato di “non litigare mai con il partner”, mentre il 55% ha avuto solo piccoli screzi per gelosia, per il nervosismo causato dal brutto tempo o dal cibo cattivo.
Il trucco, per non litigare, è venirsi incontro: “Alternate le esigenze di entrambi, ritagliandovi sempre un po’ di intimità” dice la psicologa Nardulli. “Durante l’anno non si fa che correre; la vacanza è il momento ideale per ritrovarsi”.
Lavoro
Per lui è sempre al primo posto ma detesta che tu abbia ambizioni di carriera. Se siete in crisi tu non ti concentri più e rischi il licenziamento. Lui si tuffa nel lavoro e se ne infischia di te.
“Si crea perciò un clima di invidia e competizione e si litiga su tutto” spiega la psicologa Nardulli. “Non rinunciare mai alle tue ambizioni professionali però evita di fare ‘passi falsi’, cioè di dire anche per scherzo frasi del tipo ‘Io guadagno di più’, ‘Io ho raggiunto un livello più alto del tuo’...” Insomma, vietato fare confronti! E non solo. “Per evitare anche il più piccolo screzio a riguardo, la donna dovrebbe cercare di coinvolgere l’uomo nei suoi problemi di lavoro, chiedergli un aiuto e fargli capire che lei sì, ha una buona posizione, ma comunque dipende da lui. Se l’uomo si sente importante, sarà tutto più facile”.
Consulenza della
Dott.ssa Arianna Nardulli
Servizio di Margherita Geronimo
“Natural Style”
Giugno 2008