Favorisce l’isolamento
Come altri videogiochi, il Tamagotchi ha un approccio di gioco individuale che non può essere condiviso. Si perde, quindi, il valore relazionale del gioco che dovrebbe favorire il confronto.
Il ruolo del bambino rispetto al Tamagotchi, inoltre, non è paritario, avendo il piccolo potere assoluto di vita e di morte nei confronti dell’oggetto.
Il pulcino può “morire”
E’ questo l’aspetto negativo più preoccupante del Tamagotchi. Nel processo di crescita, il gioco è basilare per la scoperta di sé e del mondo e non dovrebbe rappresentare una fonte di stress, né essere portatore di un messaggio negativo. Il Tamagotchi, invece, legando il bambino a sé con il ricatto della morte, lo priva della libertà, contraddicendo il principio di creatività che dovrebbe essere alla base di ogni gioco.
Inoltre, i più piccoli non sono in grado di comprendere una tematica complessa come la morte, quindi il gioco li porta a sperimentare una dimensione più grande di loro, peraltro alterata dal fatto che il pulcino può nascere e morire in continuazione. Quindi, oltre a esserci una svalutazione del concetto di morte, si crea confusione, nella mente del bambino, tra il mondo reale e quello virtuale.
Non è un videogioco
Un errore da non fare è quello di considerare il Tamagotchi come un qualunque videogioco. Non è così, perché mentre con il pulcino virtuale si viene a creare una relazione che mette in gioco la dimensione affettiva, nel videogioco il bambino non ha una controparte “attiva” e non costruisce alcuna relazione. Il pulcino, invece, richiede attenzioni e cure: la posta in gioco non è un punteggio migliore, ma il suo benessere.
Ha anche aspetti positivi
Tuttavia, il Tamagotchi, se utilizzato in maniera consapevole e sotto la guida del genitore, non va demonizzato, perché ha degli aspetti positivi che possono favorire la crescita.
Dà sfogo all’aggressività
Non deve preoccupare il fatto che il bambino assuma verso il suo gioco un atteggiamento sadico e di onnipotenza, consapevole che un premio concesso al pulcino o, al contrario, una molestia, dipendono esclusivamente da lui.
Sono spesso i giochi più crudeli quelli che facilitano l’elaborazione dell’aggressività che, in questo modo, viene liberata nel gioco e non in altri momenti della vita del bambino.
Insegna il senso della responsabilità
Se viene vissuto sul piano immaginario, il Tamagotchi ha il pregio di stimolare il senso della responsabilità, perché prendendosi cura del suo pulcino virtuale il bambino impara anche a “badare a se stesso” e a preoccuparsi per gli altri.
E’ un gioco che si può condividere
Per arrivare alla nascita del “Tamabimbo”, anche lui da curare ed accudire, bisogna trovare un partner al proprio esemplare. Questo richiede la ricerca di un compagno di gioco che condivida il progetto.
Consulenza della
Dott.ssa Arianna Nardulli
Servizio di Manuela Longo
“Viversani e belli”
25 Gennaio 2008