Oltre l'umore che non è dei migliori, la cosa che non sopporto sono le crisi di pianto e disperazione che ogni tanto mi prendono. Sembra che mi sdoppi in quei momenti: una parte di me soffre e dice di fare schifo, l'altra non accetta questo atteggiamento di autocommiserazione e si arrabbia, vorrebbe reagire…
Cosa c’è in me che cede ogni tanto?? Un senso di solitudine che non capisco, che non accetto e che è diventato come un'ossessione...e devo allontanarmi! Così, quando capita, prendo la macchina e vado non so dove finché non sto meglio… e così molti esami all'università sono saltati…
Ci sono dei momenti, per fortuna non molto frequenti, in cui è come se mi scoppiasse una bomba di adrenalina dentro e devo assolutamente fare qualcosa, ma non so cosa e qualsiasi cosa io faccia è comunque troppo poco per soddisfare questo bisogno. E’ come impazzire, a volte davvero penso di essere matta…
Ho sempre amato la vita alla follia e ora mi trovo in questa assurda situazione… credo sia noia...ma di cosa?? Possibile che non avere un uomo che ti ama possa portare a certi stati d'animo? Ho davvero bisogno di qualcuno al mio fianco perché altrimenti dò il via all'autodistruzione??? Non può essere...
E poi ho smesso di leggere, di fare politica universitaria, di interessarmi, di incuriosirmi, ho smesso di addentrarmi in discussioni stimolanti, vorrei ma non sono all'altezza, non le reggo, non posso stare ferma a parlare con qualcuno rischiando di lasciarlo entrare dentro di me... i discorsi futili sono più sicuri...
Non so se è così che si scrive ad uno psicologo, non so forse volevate una domanda non uno sfogo, ma ho pensato di provare, magari qualcuno sa cosa rispondermi, magari trova le parole giuste che facciano scattare qualcosa o magari riesce ad approfondire e a farmi capire qualcosa...io devo capire...dove sono andata a finire??? Perché sono così emotiva, impulsiva, inquieta e soprattutto insicura???
Grazie.
Risposta
Carissima,
i sintomi che lei descrive appartengono all'area dei disturbi depressivi, disturbi che si manifestano attraverso sentimenti di autosvalutazione, sensi di colpa, perdita di interesse e di piacere, sensazioni di solitudine...
E' importante che lei capisca l'origine e l'evoluzione di questo disagio affinché possa trovare una risposta al senso di smarrimento che pervade la sua esistenza.
Quando si è manifestato per la prima volta? Ricorda qualche evento particolarmente spiacevole della sua infanzia o adolescenza? Com'è il rapporto con la sua famiglia? Si sente accettata e stimata o prova risentimento nei confronti degli altri?...
Questi interrogativi e molti altri ancora costituiscono il presupposto di un percorso di conoscenza interiore che lei deve compiere all'interno di se stessa. Ritengo fondamentale che lei inizi a parlarne perché dar voce al tormento interiore è la modalità più efficace per liberarsi dai propri conflitti, il più delle volte inconsci.
Lei parla spesso di solitudine... la mancanza di un amore potrebbe costituire un elemento di difficoltà per lei, in quanto non le consente di esternare il suo mondo interno, ricco di affetti. Lei ha bisogno di sentirsi amata e accolta dal mondo, ma il suo atteggiamento di disistima nei confronti di se stessa non le consente di avvicinare gli altri come vorrebbe.
Se desidera, sono a sua disposizione per aiutarla a capire meglio le dinamiche psichiche che sottendono questo stato di malessere e a ricostruire insieme a lei le basi di una personalità forte e sicura.
Dott.ssa Arianna Nardulli